La vera carità

Canto di esposizione del Santissimo Sacramenti

Silenzio

Sia lodato e ringraziato in ogni momento il santissimo e divinissimo Sacramento. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo… (× 3 volte).
Padre Santo, dinanzi al tuo Figlio, Gesù Cristo, ti chiediamo di farci dono del tuo Santo Spirito. Tu non rifiuti mai lo Spirito Santo a coloro che te lo chiedono, perché tu sei il primo a desiderare che lo riceviamo. Concedici dunque questo dono che riassume e contiene tutti gli altri doni. Vieni, Spirito Santo, dono perfetto del Padre e del Figlio, vieni a divinizzarci perché possiamo essere creature nuove. Vieni e donaci lo spirito di preghiera.

Canto d’invocazione allo Spirito Santo

Signore Gesù, un giorno i Giudei ti posero questa domanda: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Tu rispondesti, dicendo: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato» (cf. Gv 6,28-29). La prima cosa da fare, allora, non è agire bene, ma credere nel vero bene che è Gesù. Quando viene meno questa fede, in colui che è l’origine del vero bene, il nostro agire, anche se apparentemente buono, non ha in sé la forza necessaria per trasformare il male in bene. Madre Teresa di Calcutta si alzava prestissimo al mattino e prima di recarsi nei sobborghi di Calcutta per aiutare i poveri, trascorreva almeno due ore davanti al Santissimo Sacramento in preghiera e in meditazione. Avrebbe potuto fin dall’inizio della giornata rendersi disponibile alla cura dei lebbrosi, ma era consapevole che per fare la carità occorreva togliere alla carità il tempo, per trascorrerlo in compagnia di colui che è la sorgente della carità, Gesù. Si rendeva perfettamente conto che senza l’amore che proviene da Cristo ogni attività umana, anche la più sacrificata, sarebbe servita a ben poco o a nulla. Amava ripetere: «Senza Dio siamo troppo poveri per amare i poveri».

Silenzio

Canto

Può accadere che la mattina, appena ci svegliamo, a motivo dei tanti impegni che ci aspettano durante il giorno, un senso di agitazione si annidi dentro noi. Vorremmo avere più tempo per noi, magari anche per pregare, ma l’ansia e la paura di non farcela, dinanzi alle situazioni della vita, ci catapultano subito nel tran tran quotidiano. Non capiamo e non crediamo che se avessimo il coraggio di fermarci innanzitutto con il Signore Gesù, prima di iniziare la giornata, tutto cambierebbe. Senza Dio tutto diventa più difficile, ma con Dio ogni impegno e relazione assumono un significato nuovo e migliore. Evitiamo di agire come quell’uomo che, a motivo della fatica accumulata nel corso degli anni, ogni giorno iniziava il suo lavoro stanco. Tutte le mattine, infatti, continuava a sprecare tempo ed energie, potando i rami delle piante con una cesoia poco affilata. Diceva in cuor suo: «non ho tempo a sufficienza per fermami e affilare le lame della mia cesoia». Una mattina però prima di iniziare il consueto lavoro decise di metter mano alla cesoia, affilando le lame. Dopo aver fatto questo iniziò a potare, e il suo lavoro divenne meno faticoso e più produttivo. Così l'uomo dai molti impegni si alzò sempre, ogni mattina, un quarto d'ora prima per affilare le lame. Signore Gesù, aiutaci, ogni giorno, ad alzarci un quarto d’ora prima per affilare l’anima, restando uniti a te nella preghiera. Il beneficio che dalla preghiera scaturirà ci aiuti a vivere a servizio tuo e dei fratelli bisognosi che incontreremo lungo il nostro cammino. Grazie, Signore Gesù.

Silenzio

Canto

Silenzio

Tantum ergo Sacramentum…

Preghiamo: Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell'Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa' che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo corpo e del tuo sangue, per sentire sempre in noi i benefici della redenzione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

Benedizione eucaristica

Insieme: Dio sia benedetto…

Canto di reposizione del Santissimo Sacramento